21 dicembre 2016

MANUTENTORE O INSTALLATORE ? (PREGI E DIFETTI)



Oggi giorno per un’azienda del settore preferire o separare in maniera netta l’attività di installazione da quella di manutenzione degli impianti di climatizzazione può rappresentare una scelta professionale dettata esclusivamente dal fattore economico nonché dal bagaglio e dall’esperienza tecnica maturata negli anni.
Cosa spinge un’impresa ad abbandonare il percorso dell’installazione per dedicarsi a quello della manutenzione è facilmente comprensibile, basti pensare alla continuità che è in grado di garantire un contratto di manutenzione ed alla sua remunerazione continuativa e più regolare rispetto alla mera installazione sempre più confinata esclusivamente in prestazione di manodopera.
Le tipologie impiantistiche sono talmente vaste che prenderle in esame tutte e definire i pregi ed i difetti a cui vanno incontro le aziende in fase di installazione o manutenzione risulterebbe troppo dispersivo, occupiamoci soltanto di alcuni settori impiantistici valutandone gli aspetti positivi e negativi che l’articolo vuole analizzare.
Un esempio potrebbe essere l’installazione di una nuova caldaia a servizio di un’abitazione privata oppure un generatore termico per uso condominiale.
La realizzazione della suddetta opera è subordinata alla trattativa economica nel caso di rapporto con utenti privati, e sempre più spesso soggetta ai capitolati tecnici vincolanti nei casi di gare d’appalto ed appalti concorsi, queste condizioni oltre che rendere più concorrenziali le offerte degli installatori impegnati a predisporre offerte sempre più convenienti ne riducono i loro margini di guadagno, da non trascurare eventuali complicazioni in fase di realizzazione e stati di avanzamento delle opere (SAL) che ne determinano gli incassi ed eventuali loro ritardi.
Lo stesso tipo di impianto analizzato sotto il profilo manutentivo è ben definito da decreti legislativi, decreti regionali, norme UNI, norme di impiego e funzionamento che diventano abili strumenti tecnici e commerciali da utilizzare con i nostri clienti,  di fatti non si “vende” una lavorazione fine a se stessa una volta collaudata bensì un servizio, che sarà tanto più efficiente quanto è più esperto e preparato sarà il manutentore.
Soffermiamoci sull’efficienza del servizio, è fondamentale comprendere come la manutenzione non ha lo scopo di marginalizzare sulla sostituzione di un componente o la prestazione delle attività ottimizzando i tempi di intervento ma bensì caratterizzare le varie lavorazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria ponendoci sempre nel miglioramento del servizio apportando dei perfezionamenti all’impianto di proprietà della clientela.
Per meglio comprendere quanto sopra descritto immaginiamo di dover intervenire su un generatore termico mal funzionante a servizio di un impianto centralizzato (tipo condominiale o ad uso uffici), esaminiamo come i diversi soggetti approccerebbero questo tipo di lavorazione.
L’installatore è colui che ha fornito e posato il generatore in fase di realizzazione dell’impianto, di solito conclusa la sua lavorazione “consegna” l’opera al Cliente (anche se recentemente alcuni installatori tutelano il proprio portafoglio clienti garantendo la manutenzione anche una volta collaudati i singoli componenti affidandosi a terzi o collaborando con centri di assistenza autorizzati).
Il manutentore provvede a diagnosticare  il malfunzionamento del generatore e relaziona l’esito dell’intervento al cliente confezionando un’offerta tecnico economica per l’approvvigionamento del solo componente ammalorato o la mera sostituzione integrale della caldaia mantenendo o per meglio dire conservando le stesse qualità e riportando l’impianto al regime di funzionamento originario.
Il manutentore più esperto ed abile adotta una strategia differente alla precedente definendo una soluzione che sia in grado di apportare una miglioria all’impianto, condividendo i costi da sostenere ed i ricavi con l’utente soddisfacendo una richiesta di risparmio ed allo stesso tempo ottimizzando le prestazioni, per esempio sostituendo il generatore di tipo tradizionale con uno ad alta prestazione sia in termini di rendimento che di prestazione energetica (a condensazione) ottenendo dei risparmi di consumo di combustibile e usufruendo degli sgravi fiscali definiti dalle leggi di settore.
Un altro esempio potrebbe essere rappresentato dalla necessità di sostituire un climatizzatore ormai obsoleto con uno tecnologicamente più performante, anche in questo caso una soluzione ambiziosa corrisponderebbe alla proposta di una pompa di calore con un alto profilo prestazionale e rispondere in questo modo alle richieste dei nuovi mercati rischiando a volte di essere economicamente meno vantaggiosi dei concorrenti.
Fortunatamente la nuova direzione che il mercato sta perseguendo sposa sempre di più una filosofia legata alla qualità ed alla durata nel tempo degli impianti conseguendo dei risparmi nel lungo periodo a fronte di un investimento iniziale piuttosto che economizzare acquistando prodotti qualitativamente più scadenti in grado di non garantire la durata del loro stato conservativo.
E’ importante comprendere come ciò che caratterizza un manutentore dinamico è la sua capacità di proporre soluzioni tecnico economico basate sull’esperienza personale e sul continuo aggiornamento richiesto dal mercato.
Queste due funzioni (installazione e manutenzione) che un tempo erano ben contraddistinte recentemente hanno assunto dei contorni meno incisivi e mentre alcune aziende più o meno strutturate hanno scelto di dedicarsi alla sola manutenzione abbandonando la strada dell’installazione altre hanno adottato soluzioni differenti integrando e compattando le due professioni.
Non dimentichiamoci che la manutenzione richiede sicuramente una base di preparazione impiantistica, diponibilità di personale in qualsiasi giorno dell’anno, squadre di pronto intervento, un bagaglio ampio e diversificato poiché sugli impianti realizzati da altri soggetti possiamo trovarci ad affrontare ed a rimediare ad errori o difetti di progettazione.
Anche la gestione documentale delle nuove realizzazioni si diversifica da quelle per le manutenzioni e sono in continuo aggiornamento  ne consegue che sia l’installatore che il manutentore devono necessariamente essere al passo con i tempi e sottoporsi a corsi specifici.
Al quesito meglio dedicarsi all’installazione o alla manutenzione ? Non crediamo di commettere uno sbaglio affermando che le due attività sono una il complemento dell’altra, in alcuni casi svolte da un solo soggetto in altri casi frutto di collaborazioni di più aziende o artigiani.



26 luglio 2016

PUBBLICAZIONI



IN UNA RIQUALIFICAZIONE DI UN IMPIANTO TERMICO NON È SEMPRE CONSIGLIABILE TRASFORMARE IL SISTEMA DI ESPANSIONE DA VASO APERTO A VASO CHIUSO



In una riqualificazione di un vecchio impianto termico dotato di un sistema di espansione dell’acqua del circuito secondario a vaso aperto occorre sempre tener presente la funzionalità del riscaldamento allo stato attuale, di fatti la soluzione  di trasformare il secondario a vaso chiuso in alcuni casi può causare squilibri all’impianto stesso.
Prendiamo come esempio la necessità di trasformare l’impianto per problemi di creazione di aria ai piani alti oppure per una richiesta dettata da un capitolato tecnico.
In questo tipo di lavorazione oltre a dover tener conto del battente idrico si deve necessariamente fare molta attenzione all’esistenza ed al corretto stato conservativo degli sfiati installati sulle colonne montanti nonché della tubazione di carico e sicurezza a servizio del vaso.
In alcuni casi gli stessi sono stati oggetto di modifiche oppure di eliminazione per il recupero dei sottotetti o successive ristrutturazioni.
In questa ipotesi convogliare le tubazioni di sfiato in barilotti automatici può risultare un’impresa ardua rischiando di dimenticarsi di qualche colonna e provocando involontariamente il malfunzionamento dell’impianto termico stesso e la creazioni di aria al suo interno con i relativi disagi.
Ricapitolando, se l’impianto è dotato di un sistema di espansione funzionante che rispetta la normativa vigente in materia, il suggerimento è di mantenerlo e garantirne il corretto stato conservativo.


UN CONTATORE DI CALORE DEL TIPO VOLUMETRICO WOLTMANN DEVE RISPETTARE DELLE TECNICHE DI INSTALLAZIONE BEN PRECISE PER GARANTIRE LA CORRETTA CONTABILIZZAZIONE



L’installazione di un contatore di calore in una centrale termica deve necessariamente rispettare i requisiti tecnici all’impiego e le disposizioni del costruttore in termini di installazione affinché mantenga nel tempo la sua capacità di contabilizzazione e funzionamento.
Il contatore va installato sulla tubazione di ritorno dello specifico impianto rispettando la direzione di flusso segnata sul corpo e se possibile, inserendo due valvole di intercettazione in modo da garantirne la possibile manutenzione in caso di necessità.
E’ opportuno installare a monte del contatore un filtro per evitare che la sporcizia ed i fanghi presenti nell'impianto vadano a depositarsi all’interno della turbina compromettendo la precisione ed il corretto funzionamento dello strumento.
Tale filtro deve essere pulito dopo un paio di giorni dalla prima accensione dell'impianto e periodicamente almeno una volta all'anno o secondo necessità.
È opportuno prevedere, a monte del contatore ed a valle, dei tratti di tubazione rettilinea in funzione del diametro del contatore stesso come richiesto dalla casa costruttrice.
Sono sconsigliate riduzioni di diametro sia a monte che a valle del contatore.


5 aprile 2016

LA “REVISIONE” DELLA CALDAIA VA ESEGUITA IN FUNZIONE DELLA POTENZA TERMICA



La normativa a cui far riferimento per quanto riguarda la manutenzione ed il funzionamento degli impianti di riscaldamento è il D.P.R. n. 74 del 2013.
Nello specifico all'Art. 7 del suddetto D.P.R. viene evidenziato che le operazioni di manutenzione e controllo debbono essere effettuate da ditte abilitate ai sensi del D.M. n. 37/08 “…conformemente alle prescrizioni e con la periodicità contenute nelle istruzioni tecniche per l'uso e la manutenzione rese disponibili dall'impresa installatrice dell'impianto ai sensi della normativa vigente”.
Se l’impresa installatrice non rende disponibili e non rilascia tali istruzioni sempre l’Art. 7 riporta che “…le operazioni di controllo ed eventuale manutenzione degli apparecchi  e dei dispositivi facenti parte dell'impianto  termico  devono  essere
eseguite  conformemente  alle  prescrizioni  e  con  la  periodicità contenute nelle istruzioni tecniche relative allo  specifico  modello elaborate dal fabbricante ai sensi della normativa vigente”.
Se non si possiede nulla della documentazione sopra descritta bisogna necessariamente far riferimento alle indicazioni contenute nelle norme UNI e CEI per lo  specifico elemento o tipo di apparecchio o dispositivo.
La periodicità della revisione, dunque, deve essere valutata caso per caso nell'ordine in cui sono stati descritti.
Operazione differente dalla revisione (controllo ed eventuale manutenzione) è quella relativa all'efficienza energetica dell'impianto, quelle operazioni riguardanti il controllo dei fumi, il controllo del rendimento di combustione e simili. La periodicità di questi controlli è prevista dall'allegato A del D.P.R. n. 74 del 2013 e varia a seconda della tipologia e della potenza dell'impianto.


È POSSIBILE SOSTITUIRE L’INSERTO DELLA VALVOLA TERMOSTATICA



A seguito dell’installazione delle valvole termostatiche sui radiatori, in alcuni casi, se richiesto per garantirne il corretto funzionamento, occorre provvedere alla loro manutenzione sostituendo il gruppo otturatore o semplicemente pulendo la sede del vitone.
Per eseguire l’operazione, non è indispensabile né svuotare l’impianto, né scollegare la valvola dal radiatore.
Questa lavorazione in massima sicurezza è attuabile tramite l’utilizzo di un apposito estrattore di tipo meccanico, un dispositivo definirei del tipo a “tenuta” che viene montato direttamente sulla valvola così da rendere possibile la sostituzione del suo inserto in qualsiasi momento, anche durante il funzionamento dell’impianto di riscaldamento in stagione termica, così operando si ottimizzano sia i tempi di intervento che l’impatto economico verso il Cliente.
Prima di eseguire questa attività è opportuno verificare tramite il costruttore o il proprio rivenditore di fiducia l’esistenza in commercio sia dello specifico estrattore della valvola termostatica installata sia dei kit di vitoni da sostituire in modo da garantirne il loro approvvigionamento.
Alcune case costruttrici producono un accessorio che abbinato all’estrattore permette la misurazione della pressione differenziale o statica della valvola chiusa.