Oggi giorno per un’azienda del settore preferire o separare in
maniera netta l’attività di installazione da quella di manutenzione degli
impianti di climatizzazione può rappresentare una scelta professionale dettata
esclusivamente dal fattore economico nonché dal bagaglio e dall’esperienza
tecnica maturata negli anni.
Cosa spinge un’impresa ad abbandonare il percorso
dell’installazione per dedicarsi a quello della manutenzione è facilmente
comprensibile, basti pensare alla continuità che è in grado di garantire un
contratto di manutenzione ed alla sua remunerazione continuativa e più regolare
rispetto alla mera installazione sempre più confinata esclusivamente in
prestazione di manodopera.
Le tipologie impiantistiche sono talmente vaste che prenderle in
esame tutte e definire i pregi ed i difetti a cui vanno incontro le aziende in
fase di installazione o manutenzione risulterebbe troppo dispersivo, occupiamoci
soltanto di alcuni settori impiantistici valutandone gli aspetti positivi e
negativi che l’articolo vuole analizzare.
Un esempio potrebbe essere l’installazione di una nuova caldaia a
servizio di un’abitazione privata oppure un generatore termico per uso
condominiale.
La realizzazione della suddetta opera è subordinata alla
trattativa economica nel caso di rapporto con utenti privati, e sempre più
spesso soggetta ai capitolati tecnici vincolanti nei casi di gare d’appalto ed
appalti concorsi, queste condizioni oltre che rendere più concorrenziali le
offerte degli installatori impegnati a predisporre offerte sempre più
convenienti ne riducono i loro margini di guadagno, da non trascurare eventuali
complicazioni in fase di realizzazione e stati di avanzamento delle opere (SAL)
che ne determinano gli incassi ed eventuali loro ritardi.
Lo stesso tipo di impianto analizzato sotto il profilo manutentivo
è ben definito da decreti legislativi, decreti regionali, norme UNI, norme di
impiego e funzionamento che diventano abili strumenti tecnici e commerciali da
utilizzare con i nostri clienti, di
fatti non si “vende” una lavorazione fine a se stessa una volta collaudata
bensì un servizio, che sarà tanto più efficiente quanto è più esperto e preparato
sarà il manutentore.
Soffermiamoci sull’efficienza del servizio, è fondamentale
comprendere come la manutenzione non ha lo scopo di marginalizzare sulla
sostituzione di un componente o la prestazione delle attività ottimizzando i
tempi di intervento ma bensì caratterizzare le varie lavorazioni di
manutenzione ordinaria e straordinaria ponendoci sempre nel miglioramento del
servizio apportando dei perfezionamenti all’impianto di proprietà della
clientela.
Per meglio comprendere quanto sopra descritto immaginiamo di dover
intervenire su un generatore termico mal funzionante a servizio di un impianto
centralizzato (tipo condominiale o ad uso uffici), esaminiamo come i diversi
soggetti approccerebbero questo tipo di lavorazione.
L’installatore è colui che ha fornito e posato il generatore in
fase di realizzazione dell’impianto, di solito conclusa la sua lavorazione
“consegna” l’opera al Cliente (anche se recentemente alcuni installatori
tutelano il proprio portafoglio clienti garantendo la manutenzione anche una
volta collaudati i singoli componenti affidandosi a terzi o collaborando con
centri di assistenza autorizzati).
Il manutentore provvede a diagnosticare il malfunzionamento del generatore e
relaziona l’esito dell’intervento al cliente confezionando un’offerta tecnico
economica per l’approvvigionamento del solo componente ammalorato o la mera
sostituzione integrale della caldaia mantenendo o per meglio dire conservando
le stesse qualità e riportando l’impianto al regime di funzionamento
originario.
Il manutentore più esperto ed abile adotta una strategia differente
alla precedente definendo una soluzione che sia in grado di apportare una
miglioria all’impianto, condividendo i costi da sostenere ed i ricavi con
l’utente soddisfacendo una richiesta di risparmio ed allo stesso tempo
ottimizzando le prestazioni, per esempio sostituendo il generatore di tipo
tradizionale con uno ad alta prestazione sia in termini di rendimento che di prestazione
energetica (a condensazione) ottenendo dei risparmi di consumo di combustibile
e usufruendo degli sgravi fiscali definiti dalle leggi di settore.
Un altro esempio potrebbe essere rappresentato dalla necessità di
sostituire un climatizzatore ormai obsoleto con uno tecnologicamente più
performante, anche in questo caso una soluzione ambiziosa corrisponderebbe alla
proposta di una pompa di calore con un alto profilo prestazionale e rispondere
in questo modo alle richieste dei nuovi mercati rischiando a volte di essere
economicamente meno vantaggiosi dei concorrenti.
Fortunatamente la nuova direzione che il mercato sta perseguendo
sposa sempre di più una filosofia legata alla qualità ed alla durata nel tempo
degli impianti conseguendo dei risparmi nel lungo periodo a fronte di un
investimento iniziale piuttosto che economizzare acquistando prodotti
qualitativamente più scadenti in grado di non garantire la durata del loro
stato conservativo.
E’ importante comprendere come ciò che caratterizza un manutentore
dinamico è la sua capacità di proporre soluzioni tecnico economico basate
sull’esperienza personale e sul continuo aggiornamento richiesto dal mercato.
Queste due funzioni (installazione e manutenzione) che un tempo
erano ben contraddistinte recentemente hanno assunto dei contorni meno incisivi
e mentre alcune aziende più o meno strutturate hanno scelto di dedicarsi alla
sola manutenzione abbandonando la strada dell’installazione altre hanno
adottato soluzioni differenti integrando e compattando le due professioni.
Non dimentichiamoci che la manutenzione richiede sicuramente una
base di preparazione impiantistica, diponibilità di personale in qualsiasi giorno
dell’anno, squadre di pronto intervento, un bagaglio ampio e diversificato
poiché sugli impianti realizzati da altri soggetti possiamo trovarci ad
affrontare ed a rimediare ad errori o difetti di progettazione.
Anche la gestione documentale delle nuove realizzazioni si
diversifica da quelle per le manutenzioni e sono in continuo aggiornamento ne consegue che sia l’installatore che il
manutentore devono necessariamente essere al passo con i tempi e sottoporsi a
corsi specifici.
Al quesito meglio dedicarsi all’installazione o alla manutenzione
? Non crediamo di commettere uno sbaglio affermando che le due attività sono
una il complemento dell’altra, in alcuni casi svolte da un solo soggetto in
altri casi frutto di collaborazioni di più aziende o artigiani.